Artista

Alfredo Jaar

Il vecchio mondo sta morendo, quello nuovo tarda a comparire, e in questo chiarascuro nascono i mostri

2016, neon. Courtesy l’artista e Galleria Lia Rumma Milano / Napoli. © ALFREDO JAAR, by SIAE 2023

Il vecchio mondo sta morendo, quello nuovo tarda a comparire, e in questo chiarascuro nascono i mostri

2016, stampa su PVC. Courtesy l’artista e Galleria Lia Rumma Milano / Napoli. © ALFREDO JAAR, by SIAE 2023

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“Credo che il principale compito dell’artista sia creare spazi di resistenza”, così commenta Alfredo Jaar il senso della sua pratica. Le sue opere video, foto e installazioni, sono infatti gesti di resistenza culturale, testimonianze di momenti storici e dei lati oscuri della nostra epoca come quando ha documentato le condizioni dei minatori d’oro brasiliani nel 1985, o il drammatico genocidio in Ruanda nel 1990. Jaar attinge spesso al pensiero di grandi intellettuali come Gramsci e Pasolini per creare lavori concettuali e interventi pubblici che stimolano le coscienze individuali. Nell’opera in mostra infatti, Jaar rielabora la frase di Gramsci da Quaderni del Carcere, 1930: “La crisi consiste appunto nel fatto che il vecchio muore e il nuovo non può nascere: in questo interregno si verificano i fenomeni morbosi più svariati” e la traspone in forma di neon e di poster. La frase riflette sulla necessità e l’urgenza del passaggio al nuovo, in un momento sospeso tra il “non più” e il “non ancora”, e per Jaar è un invito a illuminare con la cultura il buio degli orrori della storia per non dimenticarli e soprattutto per non ripeterli. La frase, parte delle riflessioni di Gramsci sull’avvento del fascismo, ci interroga sulla relazione etica che abbiamo col nostro tempo.

Alfredo Jaar (1956, Santiago del Cile, Cile). Vive e lavora a New York. Ha studiato architettura durante il regime dittatoriale in Cile e si è trasferito a New York nel 1982. Artista, architetto e regista, il suo lavoro si concentra su questioni socio-politiche, sulla semiotica delle immagini, sui temi dell’utopia e del fallimento. Tra le mostre personali più importanti si ricordano quelle al New Museum of Contemporary Art di New York (1992), al Whitechapel di Londra (1992), al Moderna Museet di Stoccolma (1994), al Museum of Contemporary Art di Chicago (1995) e al Museo d’Arte Contemporanea di Roma (2005). Mostre recenti hanno avuto luogo al SESC Pompeia di San Paolo (2021); Yorkshire Sculpture Park, Regno Unito (2017); KIASMA di Helsinki (2014); Rencontres d’Arles (2013); Neue Gesellschaft für bildende Kunst e.V. di Berlino (2012); Hangar Bicocca di Milano (2008); Musée des Beaux Arts di Losanna (2007). Ha partecipato alla Biennale d’Arte di Venezia (1986, 2007, 2009, 2013), alla Biennale di San Paolo (1987, 1989, 2010, 2021) e a Documenta (1987, 2002). Ha ricevuto l’Hiroshima Art Prize nel 2018 e l’Hasselblad Award nel 2020.

Il vecchio mondo sta morendo, quello nuovo tarda a comparire, e in questo chiarascuro nascono i mostri

2016, neon. Courtesy l’artista e Galleria Lia Rumma Milano / Napoli. © ALFREDO JAAR, by SIAE 2023

Il vecchio mondo sta morendo, quello nuovo tarda a comparire, e in questo chiarascuro nascono i mostri

2016, stampa su PVC. Courtesy l’artista e Galleria Lia Rumma Milano / Napoli. © ALFREDO JAAR, by SIAE 2023

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