Les Enfants d’Ouranos #16, (I bambini di Urano #16), fa parte dell’omonimo ciclo di opere dell’artista francese JR dedicato ai bambini rifugiati di guerra. Riferito al dio greco del cielo, Urano, queste foto stampate in negativo su legno di recupero, ritraggono bambini in fuga dai numerosi conflitti in corso nel pianeta. Queste silhouette che brillano nell’oscurità, obliterati nel contesto e nei dettagli, emergono come figure misteriose dove le ombre divengono luci e le luci ombre. Questi bambini in procinto di entrare nell’età adulta sono ritratti in un momento di transizione sia nel tempo che nello spazio, non sono ritratti di uno specifico individuo ma sono ritratti collettivi di persone in fuga per un futuro migliore. JR ha visitato i campi profughi di Lesbo in Grecia, Mugombwa in Rwanda, Mbera in Mauritania e Cùcuta in Colombia per testimoniare le difficili condizioni di vita di migliaia di rifugiati e richiedenti asilo. Questo ciclo di opere riflette sugli effetti delle guerre e sulle conseguenze che queste hanno sulla vita di innumerevoli persone.
JR (1983, Parigi, Francia) vive e lavora a Parigi. Tra fotografia, video, street art e impegno sociale, la pratica di JR ha nelle ultime due decadi prodotto progetti pubblici e interventi site-specific in tutto il mondo: dalle banlieue parigini al Medio oriente, dall’Africa alle favelas brasiliane. Trova la sua prima macchina fotografica in una stazione della metro parigina e da allora inizia a scattare foto alle persone. Sue mostre recenti includono Gallerie d’Italia, Torino (2023); Lotte Museum of Art, Seoul (prossimamente nel 2023); Munich Kunsthalle, Munich (2022); Palazzo Strozzi, Firenze (2021); SFMOMA, San Francisco (2019); CAC Malaga (2015); Watari Museum, Tokyo (2013). Fra le mostre collettive citiamo quelle presso K11 Art Foundation, Hong Kong (prossimamente nel 2023); PinchukArtCentre, Venezia (2022); Galleria Continua, Parigi (2021); National Gallery of Victoria, Melbourne (2020). Ha realizzato i documentari Women Are Heroes (2011); Faces and Places (2017) co-diretto con Agnès Varda; e Paper and Glue (2021).