Affascinata dalla natura malleabile dei materiali e dalla pratica del reimpiego di materiali storici in architettura come antidoto al determinismo culturale, la pratica di Entwistle è un dialogo aperto a partire dall’archivio del nonno paterno mai incontrato dall’artista, l’architetto Clive Entwistle (1916-1976), figura emblematica e problematica dell’architettura modernista.
L’artista dialoga con la vasta collezione di progetti non realizzati e appunti personali che rivelano una figura complessa e lunatica, i cui punti cardinali “Architettura, spirito, intelletto e sesso” svelano la confluenza di scienze esoteriche e sessualità nella sua pratica professionale. Le varie fasi della vita di Clive sono diventate oggetto dell’ossessione trans-generazionale affrontata attraverso i lavori della nipote. Sarah Entwistle si avvicina a questo materiale come un mezzo per valutare la propria identità di architetta, artista e donna. L’artista sviluppa oggetti all’interno di nature morte scultoree e installazioni che incorporano elementi singolari come arazzi tessuti a mano, ritagli di metallo trovati e rimodellati, oggetti in ceramica e lavori in carta che spesso richiamano arredi domestici e oggetti quotidiani.
La singolarità espressiva artigianale di ogni elemento li mette in contrasto con i prototipi riproducibili e finalizzati del design tipico del movimento modernista. Questo processo di trasmutazione tenta una forma di esorcismo creativo e culturale, e una resa dei conti con una storia molto personale.
Sarah Entwistle (Londra, Regno Unito, 1979). Vive e lavora e lavora a Berlino, Germania. Ha studiato architettura presso The Bartlett, UCL e Architectural Association, Londra, nel 2020 ha tenuto la sua prima personale in Italia presso il Museo Nivola in Sardegna. Nel 2017 ha vinto l’Artists’ International Development Fund, Arts Council England. Nel 2014 ha vinto il Grant for Visual Artists di Foundation Le Corbusier dove ha presentato la mostra He was my father and I an atom, destined to grow into him. Nel 2015 ha pubblicato la sua biografia sperimentale “Please Send This Book to My Mother”.