MOSTRA

I Say Yesterday, You Hear Tomorrow. Visions from Japan

I Say Yesterday, You Hear Tomorrow. Visions from Japan, esplora le opere della Imago Mundi Collection afferenti al Giappone, e presenta per la prima volta le collezioni Hiroshima / Nagasaki e Ainu in una mostra che rivisita il passato per immaginare il futuro. L’esposizione prende le mosse dall’inizio dell’era atomica, per giungere fino ad oggi e andare oltre, svelando come l’arte contemporanea giapponese interpreta il dialogo tra natura e tecnologia, e fra tradizione e tempo.

11 luglio / 25 novembre 2018

GALLERIE DELLE PRIGIONI - TREVISO

A CURA DI

Suzanna Petot

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Molte opere della Imago Mundi Collection esposte, presentano motivi ricorrenti come orologi, segnali di pericolo radiazioni, il fungo atomico e la fenice. Nell’opera “The View”, ad esempio, l’artista Kou Maeda cattura la bomba atomica mentre galleggia tra un drago volante e la città sottostante, sospesa nel momento critico che separa la pace dalla devastazione. Esposti assieme, questi lavori ricordano che negli errori compiuti dall’umanità sono racchiusi degli insegnamenti.

La cultura giapponese ricava dagli eventi passati una spinta verso il progresso e la modernizzazione. In quasi settant’anni, il Giappone è economicamente rinato, ricostruendo una società dalle ceneri della distruzione lasciata dalla guerra. Le foto di Yosuke Yamahata, le prime scattate a Nagasaki, il documentario “Nagasaki Journey” di Chris Beaver e una serie di disegni storici di Katsushika Hokusai esplorano questo tema in profondità.

I Say Yesterday, You Hear Tomorrow mostra come questo ciclo di azione, rielaborazione e innovazione si rifletta nel grande rispetto dei giapponesi per la natura. Elementi propri della tradizione giapponese accompagnano il visitatore nel percorso all’interno delle Gallerie, svelando i sottili legami tra vita, ritualità e temporalità.Le opere degli artisti, tra cui quelle di Nobumichi Asai, Jacob Hashimoto, Keita Miyazaki, Adoka Niitsu, del collettivo Don’t Follow the Wind e di Junya Oikawa, sono una reazione a fatti storici così come a vissuti personali e riflettono cambiamenti più ampi che avvengono all’interno della società o nella definizione dell’identità. Dalle installazioni alla pittura, dal video alla scultura, fino alla performance, le diverse tecniche utilizzate fanno riflettere sui traumi collettivi, evocano la natura, pongono interrogativi su questioni importanti per il Paese e per l’ambiente, sperimentano con i nuovi media e celebrano il presente. Ci viene chiesto: cosa pensiamo realmente quando qualcuno pronuncia “ieri” o “domani”? La mostra porta a riflettere sulla nostra relazione con il tempo, la natura e l’umanità, immaginando delle soluzioni originali ai problemi di oggi, per un futuro migliore.

Video inaugurazione

11 luglio / 25 novembre 2018

GALLERIE DELLE PRIGIONI - TREVISO

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Suzanna Petot

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