La pratica artistica di Wen Liu si basa su un processo laborioso che trasforma e traduce forme apparentemente organiche, che nascono da un processo intuitivo, in stampi complessi da cui viene generata la scultura finale. Questo procedimento permette all’artista di visualizzare fenomeni complessi che collegano ancora i corpi umani e la salute alla natura.
Le sue sculture ispirate alla natura incorporano i principi e i materiali della medicina erboristica, divenendo una sorta di incarnazione di organi inseriti all’interno di cornici decorate. Allo stesso tempo, il calco rimanente, parte del processo, evoca un senso di perdita, di abbandono e di qualcosa da lasciarsi alle spalle per aprire un nuovo capitolo.
Abbiamo incontrato l’artista in una giornata di sole all’inizio di ottobre, nel suo studio a Brooklyn, dove si è recentemente trasferita. Wen Liu è originaria di Shanghai, in Cina, e si è spostata negli Stati Uniti per conseguire un master presso la School of the Art Institute di Chicago.
Come ci racconta Liu, non è stato facile trovare uno studio che potesse accogliere la sua impegnativa pratica di creazione di stampi, ma questo aspetto è diventato un elemento chiave della sua ricerca, sia a livello empirico che filosofico.
Wen Liu è da tempo affascinata dal processo di muta di insetti e animali, che permette loro di trasformarsi in altre forme mentre la loro pelle cresce, guarisce e cambia. Allo stesso modo, le sue sculture prendono forma e si evolvono all’interno di questi contenitori o “pelli” intagliate a mano, che lei stessa realizza. Nonostante l’alta raffinatezza delle sue sculture e i loro elaborati ornamenti, Wen Liu realizza tutto personalmente nel suo studio, senza affidare a terzi alcuna fase della lavorazione. Il processo che porta all’opera finale è profondamente affascinante.
Come ci mostra Wen Liu nel suo studio, ogni opera nasce inizialmente da forme intuitive, generate dal movimento dell’inchiostro nero sulla carta, che crea casualmente figure simili a farfalle o fiori. Questo processo è simile a quello utilizzato nel “test delle macchie d’inchiostro di Rorschach”: analizzando le risposte di una persona alle macchie, si ottengono intuizioni sul suo comportamento sociale, sui pensieri e sulle emozioni, spesso svelando aspetti profondi e inconsci della sua psiche. A partire da queste forme iniziali, l’artista sviluppa disegni più dettagliati che la guidano nella creazione degli stampi da cui nascono le sculture.
È affascinante come questa fase del processo artistico di Wen Liu si connetta con l’approccio alternativo della medicina cinese che ispira il suo lavoro. Un approccio basato sull’ascolto e sulla descrizione dei sintomi, che aiuta il paziente a identificare e tradurre in parole un’idea astratta di dolore. In entrambi i casi, l’efficacia dipende dalla capacità di trasformare forme astratte in significati.
Il lavoro di Wen Liu sembra muoversi su una dimensione simile, come un ponte tra il mondo naturale e ciò che il linguaggio fatica a esprimere riguardo al corpo umano e alla sua relazione con l’ambiente.
Wen Liu ha iniziato a esplorare e incorporare la fitoterapia nel suo lavoro quando è morto suo padre. Per tutta la vita è stata profondamente legata a queste forme di guarigione alternative e naturali, radicate in una conoscenza millenaria della medicina orientale. Come lei stessa racconta, suo padre le diceva sempre che era nata perché avevano bevuto una medicina a base di erbe per un anno. Crescendo, ha capito quanto questo approccio fosse naturale e migliore di altri sistemi, basandosi su flussi o energie che si traducono in sintomi del nostro stato e che poi devono essere interpretati in un linguaggio.
Per questo motivo, le sue sculture della serie “Inarticulate Trace” hanno iniziato a incorporare materiali organici, come frammenti e pezzi di piante erbacee.
Le ultime sculture a parete di Wen Liu sembrano abitare una enigmatica intersezione tra il mondo floreale, animale e umano. Ciò che a prima vista può apparire come una sezione di un arto o una treccia di capelli può anche ricordare un serpente o una liana. D’altra parte, le forme di queste strutture ornate richiamano in qualche modo anche finestre o portali gotici, creando un affascinante dibattito interpretativo tra cultura, natura e artificio. Questo gioco di significati si trasforma in una rivelazione delle strutture ripetitive che si trovano in natura e che l’essere umano ha poi tradotto nell’Antropocene, cercando di renderlo più “organico” e armonioso.
Nonostante queste forme aliene e misteriose, le creazioni di Liu possiedono un fluido sviluppo organico nelle loro articolazioni, come se le particelle che le compongono all’interno degli stampi si comportassero come cellule, replicandosi attraverso la mitosi fino a dar vita a una nuova creatura, parte del ciclo evolutivo. In questo senso, le sculture dell’artista incarnano davvero la vita e la materia allo stesso tempo.
Alla fine, le opere di Wen Liu funzionano sia come potenti rappresentazioni visive delle strutture organiche che collegano i corpi umani alla natura, sia come promemoria di ciò che spesso si perde nella traduzione di questa relazione. Le geometrie si ripetono all’interno di un ordine segreto del cosmo.
Come racconta Wen Liu, la sua pratica si è avvicinata alla natura dopo una residenza di un anno in New Mexico, dove ha avuto modo di confrontarsi con il paesaggio selvaggio e i suoi numerosi abitanti. Quel periodo le ha offerto un’ampia possibilità di sperimentazione, esplorando vari media fino a giungere a quello su cui lavora oggi, che ha progressivamente definito un linguaggio artistico molto preciso.
Tuttavia, molte di queste sculture sembrano ancora in fase di mutamento, anche quando raggiungono una forma definitiva. La loro ibridazione comunica questo stato dinamico di potenziale cambiamento, creando una continuità tra processo, significato e forma finale.
Quando ci siamo incontrati, Wen Liu era appena tornata da un viaggio in Toscana. Sul suo tavolo da lavoro c’erano libri su Ghirlandaio e Piero della Francesca. L’artista ammette di essere stata profondamente affascinata e ispirata dagli affreschi e di voler sperimentare maggiormente questa tecnica in futuro, aggiungendo elementi più pittorici alle sue opere.
Dopo la sua personale alla NADA dello scorso anno, Wen Liu ha già in programma nuove presentazioni in musei e alcuni progetti con gallerie, che le permetteranno di continuare a crescere ed evolvere nella sua pratica.
In generale, la pratica di Wen Liu rivela che l’artista ha chiaramente trovato il proprio linguaggio, sia in termini di processo che di temi. Tuttavia, come un codice, questo linguaggio presenta anche la possibilità di espandersi a livello simbolico ed espressivo in modo esponenziale, creando potenti metafore necessarie per una nuova simbiosi all’intersezione critica tra natura, cultura e tecnologia umana.