“Kollina” è una scultura in metallo saldato realizzata nel 2013 dall’artista ucraino Olexa Furdiyak, che misura 4 metri d’altezza e pesa circa 300 kg.

L’opera percorrerà il Bacino di San Marco dopo essere passata davanti ai Giardini e all’Arsenale; si avvicinerà a Punta delle Dogana, e percorrerà poi il Canal Grande fino alla stazione, per poi ripercorrere lo stesso itinerario al contrario. La scultura inizierà a muoversi a partire dal pomeriggio fino al tramonto, soffermandosi in alcuni punti.

Se non sarai presente a Venezia, puoi guardare il live streaming della città qui sotto e aspettare di vederla passare sull’acqua

“Kollina” (“ginocchio” in lingua ucraina) richiama la posa in cui si ricevevano le onorificenze, una posizione solenne che può assumere solo una persona libera, che persegue la giustizia. La scultura inoltre ha le braccia perpendicolari al corpo, in segno di apertura e libertà.

Come spiega l’artista stesso: “Apertura e determinazione sono caratteristiche intrinseche alle persone libere. Indipendenza e libertà sono di primaria importanza per l’esistenza umana”.

La scelta dell’opera è della curatrice ucraina Solomia Savchuk (head of contemporary presso il Mystetskyi Arsenal, il centro per l’arte contemporanea di Kiev) e verrà esposta all’ingresso delle Gallerie delle Prigioni di Treviso (sede della Fondazione Imago Mundi) a partire dal 5 maggio, in occasione dell’apertura della mostra Ukraine: Short Stories. Contemporary artists from Ukraine, che consiste in un proseguimento e ampliamento dell’esposizione della Imago Mundi Collection Ucraina attualmente in corso al MAXXI di Roma, fino a lunedì 25 aprile 2022. Tutti gli incassi di tali progetti espostivi sono devoluti al fondo per l’emergenza umanitaria in Ucraina costituito da costituito da UNHCR Italia – Agenzia ONU per i Rifugiati , UNICEF Italia e Croce Rossa Italiana.

Grazie a Marco Bruna de "la Lettura" del Corriere della Sera per l'articolo di oggi dedicato a "Kollina": la statua dell'artista ucraino Olexa Furdiyac, arrivata dall'Ucraina a Treviso. Venerdì 22 aprile potrete vederla esposta a Venezia, navigante su una chiatta! pic.twitter.com/8unOOyx5XF

— Fondazione Imago Mundi – Gallerie delle Prigioni (@fond_imagomundi) April 19, 2022

La presenza di quest’opera a Venezia è stata resa possibile dalla Fondazione Imago Mundi, che l’ha portata in Italia dall’Ucraina all’inizio di aprile con un viaggio compiuto in prima persona dal team della Fondazione, grazie alla collaborazione con la curatrice Savchuk. L’obiettivo è mostrare vicinanza alla popolazione ucraina.