Claire Fontaine

Il neon qui esposto è la versione in lingua romaní della serie Foreigners Everywhere (Stranieri ovunque) dei Claire Fontaine. Ispirati all’omonimo collettivo anarchico torinese, gli artisti ne hanno tradotto il nome nelle diverse lingue parlate dai migranti tra cui arabo, curdo, cinese e lingua romaní. Con una cifra che va dai 10 ai 12 milioni di individui, i Rom sono la minoranza etnica più numerosa d’Europa. Vittime da sempre dell’antiziganismo, e associati spesso a povertà e nomadismo, i Rom hanno incarnato l’idea di alterità rispetto agli europei, e a lungo sono stati rappresentati con l’immagine del viaggiatore errante e del pericoloso apolide. L’opera tuttavia rimane sufficientemente ambigua da consentire una duplice lettura: sia come esternazione xenofoba, sia come manifestazione di un sentimento di spaesamento e di non appartenenza. Qui Claire Fontaine evoca la sensazione di non sentirsi mai a casa in una società globalizzata, e ci ricorda quanto comune possa essere la sensazione di estraneità; l’opera è un invito a riflettere sulle politiche di esclusione e inclusione che influiscono sull’identità di chi può definirsi europeo e chi no.

Claire Fontaine è un collettivo artistico femminista e concettuale fondato nel 2004 a Parigi da Fulvia Carnevale e James Thornhill. Ispirato al nome di una celebre marca di cancelleria francese, si definisce artista ready-made ed esplora attraverso neon, video, installazioni e pittura la crisi politica e individuale che permea la società contemporanea.
Claire Fontaine ha tenuto mostre personali presso Neuer Berliner Kunstverein, Berlino (2017); Museo Pietro Canonica, Villa Medici, Roma (2016); Jewish Museum, New York (2013); CCA Wattis, San Francisco (2013); The Swedish Contemporary Art Foundation, Stoccolma (2012); Museion, Bolzano (2012); MUSAC, Castilla y León (2011). Nel 2020 Claire Fontaine è il primo collettivo italiano a vincere la residenza a Villa Romana (Firenze) finanziata da Deutsche Bank.