In questa raccolta di foto Gabriele Basilico prosegue l’indagine sugli apparati industriali che hanno modificato la pelle delle città. Dopo la celebre serie sulle fabbriche di Milano, Basilico si è concentrato sui porti europei visti come i punti perimetrali del continente, nelle sue parole: “la faccia verso l’oltremare di questa vecchia Europa”. Nel giro di una decina di anni Basilico ritrae, fra gli altri, i porti delle città di Bilbao, Anversa, Amburgo, Dieppe, Trieste e Rotterdam. Queste grandi fotografie paesaggistiche racchiudono in una sola ripresa delle visioni totalizzanti dove Basilico raccoglie tutti gli elementi essenziali delle forme e dei contenuti di questo mondo, erede dell’industrializzazione e delle tecniche nate nell’ottocento. Questi luoghi tangibili, eppure anche metafisici, profondamente reali ma venati di astrazione, raccontano ancora una volta i confini, le cesure, l’evoluzione delle città europee sui bordi dei mari, quei confini liquidi che se da un lato hanno protetto l’Europa dall’altro l’hanno sempre spronata a superarli.
Gabriele Basilico (1944-2013, Milano, Italia). Laureato in architettura al Politecnico di Milano, già da studente si dedica con continuità alla fotografia esplorando le forme, gli sviluppi e l’identità urbana, tracciando i mutamenti in atto nel paesaggio postindustriale. Considerato uno dei maestri della fotografia contemporanea, è stato insignito di molti premi, e le sue opere fanno parte di importanti collezioni pubbliche e private italiane e internazionali. Milano ritratti di fabbriche (1978-80) è il primo lavoro che ha come soggetto la periferia industriale presentata al PAC, Milano nel 1983. Nel 1991 partecipa a una missione a Beirut, città devastata da una guerra civile durata quindici anni. Nel 2012 partecipa alla 13° Biennale di Architettura di Venezia. Ha prodotto negli anni numerosissimi progetti di documentazione in Italia e all’estero, che hanno generato mostre e libri, tra cui Porti di mare (1990) serie selezionata per la mostra “L’Europa non cade dal cielo”.