Giles Duley, membro onorario della Royal Photographic Society, per dieci anni ha lavorato da fotografo affermato nel campo della moda e della musica. Poi, stanco del mondo delle celebrità, decide di abbandonare la fotografia, lascia Londra e assiste a tempo pieno una persona bisognosa di cure. È in questo ruolo che riscopre il suo mestiere e il potere che esso ha di raccontare le storie di chi non ha voce. Nel 2000 torna alla fotografia, finanziando autonomamente i viaggi che compie per documentare il lavoro di diverse ONG e le storie di coloro che subiscono le conseguenze dei conflitti in tutto il mondo.
Nel 2011, Duley perde entrambe le gambe e il braccio sinistro dopo aver calpestato un ordigno esplosivo improvvisato (IED) in Afghanistan, mentre è lì per fotografare chi si trova coinvolto del conflitto. Gli viene detto che non avrebbe mai ripreso a camminare e che la sua carriera è finita. Tuttavia, con la testardaggine che lo caratterizza, Duley dice ai dottori “Sono ancora un fotografo” e, meno di 18 mesi più tardi, torna a lavorare. Da allora, Duley ha lavorato in Libano e Giordania, ed è tornato in Afghanistan nell’ottobre del 2012, per completare il suo incarico originale.
Duley è membro della ONG italiana Emergency e ambasciatore per l’organizzazione di beneficenza contro le mine di Sir Bobby Charlton, Find A Better Way. Nel 2013, ha vinto il May Chidiac Award dedicato al coraggio nel giornalismo, lo AIB Founders Award for Outstanding Achievement, ed è stato eletto membro onorario della Royal Photographic Society.