Artista

Leon Golub

L’Homme Brûlé V

1961, olio su tela. Collezione privata. © The Nancy Spero e Leon Golub Foundation for the Arts

“L’atto creativo è un impegno morale che trascende qualsiasi disimpegno formalistico”, è la frase che chiudeva il manifesto redatto da Leon Golub per la sua prima mostra personale
a New York nel 1954. In netto contrasto con l’Espressionismo astratto, movimento allora in auge, Golub rigettava le temperie culturali dell’epoca che anteponevano l’estetica all’etica. Ispirato ai dipinti primitivi e all’Art brut di Dubuffet, Golub è tra i primi artisti a scegliere di occuparsi del lato oscuro della storia umana: delle barbarie commesse dai fascismi alla guerra mondiale, dalla violenza del potere politico al terrorismo. L’opera qui esposta fa parte di una serie che l’artista produce in due riprese, nel 1954-55 e nel 1961-62. Riferita alle vittime dei campi di concentramento, L’Homme Brûlé V (L’uomo bruciato V), presenta una figura definita benché la superficie pittorica sia erosa e scorticata in una modalità spesso adottata da Golub che applicava e rimuoveva il colore più volte con delle lame; così facendo otteneva un effetto butterato che traduceva l’agonia dei soggetti ritratti. I dipinti di Golub sono una sorta di test per chi li guarda, poiché obbligano lo spettatore a prendere posizione e a non restare indifferenti davanti alle atrocità della storia.

Leon Golub (1922, Chicago, US – 2004, New York, US) è stato un pittore americano che ha analizzato con la sua pratica le complesse dinamiche del potere politico e della violenza sui corpi. Dopo gli studi in storia dell’arte all’Università di Chicago a cavallo della seconda guerra mondiale entra a far parte del gruppo dei Monster Roster, un circolo di artisti con base a Chicago influenzati da surrealismo, arte primitiva e impegnati nella critica sociale. Ha esposto in mostre personali presso MET Breuer, New York (2018); Fondazione Prada, Milano (2017); Serpentine Gallery, Londra (2015); The Drawing Center, New York (2010);. Il suo lavoro è stato esposto alla 50° Biennale d’Arte di Venezia (2003); a Documenta XI (2002), Documenta 8 (1987) e Documenta 3 (1964). Ha vinto numerosi premi fra cui The Ford Foundation Grant (1960); Guggenheim Foundation Grant (1968); e diversi dottorati onorari da scuole e università. Nel 1995 Golub e la moglia, l’artista Nancy Spero, hanno vinto il 3° Hiroshima Art Prize.

L’Homme Brûlé V

1961, olio su tela. Collezione privata. © The Nancy Spero e Leon Golub Foundation for the Arts

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