Se la pittura è sempre stata riflesso o proiezione di realtà, nelle opere di Orombelli ogni distanza tra figura e sfondo viene annullata nella tecnica, e nell’oggetto incarnato dalla materia pittorica stessa. Appropriandosi della tecnica dello strappo Orombelli trasferisce, con il colore, la tridimensionalità dell’oggetto sulla tela, facendo sì che lo spazio fisico e la sua estensione pittorica diventino tutt’uno in una nuova entità. La pratica problematizza così la relazione tra pittura e scultura, fra forme, spazio e materia. Questi calchi epidermici paiono completare quella che Didi-Huberman definì “la ressemblance par contact”, in una ricerca a tratti formalista, ma anche profondamente esistenziale, sul senso delle cose che ci circondano e di come queste costituiscano la nostra realtà.
Ludovico Orombelli (Como, 1996). A seguito del BA in Arti Visive all’Arts University Bournemouth ha partecipato a diverse mostre e residenze d’artista, tra cui: Old Truman Brewery, Londra (2019); IN PRATICA, The Blank Contemporary Art, Bergamo e Via Industriae, Foligno, Italia, 2019; VIR Viafarini in residence, Milano, Italia, 2020; Atlas, mappe e visioni dal Mediteraneo, Going Public, Milano, Italia, 2021; Entre-Acte, Renata Fabbri Contemporary Art, Milano, Italia, 2021.