Marta Spagnoli affronta lo spaesamento della tela bianca rielaborando sedimenti di un immaginario che rimanda alla sfera simbolica della storia e della mitologia. Con movimenti pittorici senza punti fermi, le tracce emerse dalla lavorazione di colore e acqua si depositano sulla tela, definendo coreografie armoniche di metamorfosi in atto, da cui talvolta emergono figure indefinite, mitologiche o teriomorfe.
La pittura di Spagnoli rifiuta volontariamente di tracciare confini fra astrazione e figurazione, abbandonandosi a un fluido universo poetico che lascia spazio all’immaginazione in divenire. In Fosca livrea, Spagnoli compie una riflessione sul mimetismo in natura e sulla livrea di un non ben identificato animale; dal lavoro sulla tela con la materia pittorica nascono forme e figure che sono per Spagnoli una “rielaborazione della realtà secondo una personale riscrittura”.
Marta Spagnoli (Verona, 1994) ha studiato Pittura all’Accademia di Belle Arti di Venezia. Nel 2019 ha vinto il premio Bevilacqua La Masa, Venezia. Fra le mostre recenti: Truc à faire, Galleria Continua, Parigi, (2021); Felicia Munera, Una boccata d’arte, Ronciglione, (2020); Whiteout, Galleria Continua, San Gimignano (2020); Libere Tutte, Casa Testori, Novate Milanese, (2019); Immersione Libera, Palazzina dei Bagni Misteriosi, Milano (2019); Progettoborca, residenze Dolomiti Contemporanee Villaggio Eni, Borca Di Cadore, (2018).