Kollina fa parte della serie di opere realizzate da Olexa Furdiyak dedicate alle virtù universali dell’umanità. Kollina in ucraino significa ginocchio, ed è in qualche modo una metafora che accompagna l’immagine della scultura. L’autore spiega questa metafora riferendosi al gesto di inginocchiarsi al cospetto di Sua Maestà la Giustizia al momento di ricevere un titolo nobiliare: “Questo è il ginocchio piegato di un uomo libero che cerca la giustizia. L’apertura e la determinazione sono caratteristiche intrinseche delle persone libere. Perché solo se una persona è consapevole della propria libertà, può essere aperta e determinata. In questo senso, indipendenza e questa libertà sono di primaria importanza per l’esistenza umana”. Il 22 aprile, durante l’inaugurazione della Biennale d’Arte di Venezia, la scultura Kollina era presente a Venezia in un allestimento itinerante sull’acqua.
Olexa Furdiyak (1962, Skalat, Ucraina) vive e lavora a Leopoli, Ucraina. La sua pratica artista include diverse tecniche, che l’artista sceglie sulla base dell’idea a cui intende dare forma, anche combinandole tra loro. Furdiyak ha lavorato con pittura, fotografia e video, e alcune delle sue performance ed eventi degli anni ‘90 sono entrati a far parte della storia dell’arte contemporanea ucraina. Di recente, l’autore si concentra molto sui volumi e le strutture visibili. Lavora con metallo, plastica e carta, saldando, incollando e modellando questi materiali.