Richard Mosse ha sviluppato un corpus di lavori fotografici al tempo stesso carico di implicazioni etico-politiche e smaccatamente estetico. Mosse ha documentato i campi profughi in Grecia e Medio Oriente, l’invasione dell’Iraq, la deforestazione dell’Amazzonia e, nella selezione qui presentata, la guerra nel Nord Kivu (Repubblica Democratica del Congo). A causa del conflitto latente, si stima che in Congo dal 1996 ad oggi ci siano state quasi 5 milioni di vittime, più per le conseguenze della guerra come epidemie, carestie e ritorsioni che a causa di atti bellici. Infra, titolo della serie realizzata fra il 2010 e il 2015, è stata scattata con pellicole a infrarossi Aerochrome, sviluppate dall’esercito statunitense negli anni ‘40 per individuare i soldati mimetizzati. L’obiettivo di Mosse segue i cliché della fotografia di guerra e sfida le tradizioni, gli imperativi e le responsabilità della fotografia documentaria, nel tentativo di ritrarre un conflitto infinito, diffuso e insensato, combattuto nella giungla da ribelli nomadi, eserciti regolari e forze dell’ONU. Il corridoio delle Gallerie delle Prigioni diviene un tunnel dove varie vedute si alternano immergendo lo spettatore in paesaggisti surreali come in Beyond Here Lies Nothin o Come out (1966), o presentando i protagonisti di questa guerra come in Dead Leaves e Sonic Youth che ritrae un giovane ribelle del gruppo M23 impegnato nella battaglia di Goma, o infine come in Lost Fun Zone, scattata in un campo profughi che ospitava 60.000 persone poche settimane prima che venisse sgomberato.
Richard Mosse (1980, Kilkenny, Irlanda). Vive e lavora a New York. Ha studiato fotografia a Yale, arte all’Università Goldsmith di Londra, e Letteratura inglese al King College di Londra. Nel suo lavoro documenta le crisi umanitarie e ambientali dei nostri tempi usando il mezzo fotografico per riflettere su questioni etiche e politiche. Ha tenuto mostre monografiche presso National Gallery of Victoria, Melbourne, Australia (2022); Fondazione MAST, Bologna (2021); SFMOMA, San Francisco, USA (2019); Barbican Center, Londra (2017); Akademie der Künste, Berlino (2016); Louisiana Museum, Humlebæk (2015); FOAM, Amsterdam (2014). Sue mostre collettive recenti si sono tenute presso Kunstmuseum Basel (2019); Palazzo Querini, Venezia (2019); MMK Frankfurt (2018). Ha vinto vari premi fra cui il Prix Pictet (2017) e il Deutsche Börse Photography Prize (2014). Ha rappresentato l’Irlanda alla 55° Biennale d’Arte di Venezia (2013). Nel 2011 ha vinto il John Simon Guggenheim Memorial Foundation Fellowship.