Con uno humour sovversivo, Bouabdellah esplora le nozioni di globalizzazione, appartenenza culturale, alterità, e oppressione. Ne Les Chéris (I cari), l’artista ricopre una parete con parole che in arabo significano amore, scarabocchiate con inchiostro rosso. Ogni foglio mette in discussione la propria identità figurativa, illustrando così la capacità che ha il linguaggio di catturare le diverse esperienze di questa emozione universale. Sul lato opposto, Couteaux (Coltelli) consiste in sei lunghe mannaie con lame create su motivi vegetali. Incroci tra coltelli e fiori – disposti come se galleggiassero sul tavolo – i coltelli hanno la qualità intrinseca di essere ornamenti delicati e strumenti distruttivi.
Zoulikha Bouabdellah è nata a Mosca, Russia, nel 1977. Vive e lavora a Parigi e Casablanca. Ha studiato presso l’École nationale supérieure d’arts de Paris-Cergy. Ha esposto presso istituzioni di tutto il mondo come la Menil Collection (Houston, Texas), il Centre Georges Pompidou (Parigi), il Museum of Contemporary African Diasporan Arts (New York), e la Hayward Gallery (Londra).