Differenze, richiami, intrecci: le opere 10×12 cm di oltre 3200 artisti in una mostra che vuole abbattere muri e unire visioni lungo il parallelo 42 Nord
Elton Koritari
Albes Fusha
Un ideale giro intorno al mondo, percorrendo il parallelo 42 nord: è questo il viaggio proposto da “Parallel 42. A Circle of Humanity”, la nuova esposizione di Fondazione Imago Mundi che ha accolto l’invito di COD, Centro per l’Apertura e il Dialogo, presso la sede del Consiglio dei Ministri di Tirana.
L’idea della mostra è nata durante la pandemia globale, un momento storico terribile e inaspettato, che ci ha fatto scoprire una vicinanza di destini e un sentire comune. Ora che faticosamente si tenta un ritorno alla normalità, questioni mai sopite e sempre latenti riaffiorano: l’epoca dei muri, che si pensava ormai trascorsa, riprende prepotentemente la scena e assistiamo alla costruzione di recinzioni e barriere, molte delle quali proprio nei Paesi percorsi dal parallelo 42. L’invito che ci viene rivolto da questa esposizione è di abbattere questi muri, sia reali che ideologici, per riconoscere invece una direttrice comune, quel filo rosso che viaggia sotterraneo e ci avvicina.
Il viaggio di Imago Mundi Collection parte dall’Albania, da sempre crocevia in Europa tra Occidente e Oriente: dai greci ai romani, dagli slavi agli ottomani, che ne hanno fatto un crogiolo di culture, mescolandosi, contaminandosi, influenzandosi a vicenda.
L’itinerario lungo il parallelo 42 prosegue attraversando l’Europa, l’Asia e l’America: la Turchia e la Georgia, mondi di mezzo tra due continenti; la Russia e alcune repubbliche e regioni ex sovietiche, con il loro passato di monasteri e moschee; la Mongolia, la Cina e il Giappone, terre vicine per molti aspetti e distanti per altrettanti; la Corea del Nord, Paese pressoché inaccessibile in cui l’arte riesce comunque a fare breccia; il Canada, con i suoi spazi sconfinati, e gli Stati Uniti, espressione per antonomasia della cultura occidentale; e infine, il vecchio continente, con le comuni radici latine di Portogallo, Spagna, Francia e Italia, e i paesaggi danubiani e balcanici della Bulgaria, che ci riconducono al punto da cui questa esplorazione è partita. Al termine del viaggio, ci attende una scoperta: l’arte unisce anche dove storia, politica o geografia separano, in nome di un condiviso ideale di bellezza che trascende i confini e valica montagne, attraversa deserti, pianure e oceani.
Elton Koritari
Albes Fusha