Maria Adele Del Vecchio

Ritratto dell’artista, photo credit Matthew Antezzo

Quali cambiamenti pensi sarebbero necessari come riflessione generata dall’esperienza collettiva della pandemia?

Vorrei cambiassero moltissime cose, ma mi sembra particolarmente prioritario venga attribuito valore socio economico, quindi rinnovata dignità, al lavoro degli artisti visivi. Perché questo avvenga artisti e addetti ai lavori, e mi sembra che in qualche modo stia già succedendo, devono unirsi ed elaborare strumenti, di natura fiscale per esempio, atti a rendere visibile il nostro ruolo lavorativo e culturale all’interno della società, pungolando le istituzioni affinché adottino e applichino le norme proposte.

VITA&OPERE

Maria Adele Del Vecchio (1976, Caserta, Italia). Vive e lavora a Roma. Ha frequentato nel 2005/06 la Staedelschule di Francoforte, dove ha studiato sotto Mark Leckey. Nel 2014, si classifica finalista alla decima edizione del Premio biennale Furla, denominata The Nude Prize. Ha tenuto mostre personali presso Galleria Tiziana Di Caro, Napoli (2019; 2015) Supportico Lopez, Berlino (2014). E alle collettive: 2017 Per_formare una collezione: The Show Must Go_ON, MADRE – Museo d’Arte Contemporanea Donnaregina, Napoli (2016); Par tibi, Roma, nihil, Fondazione Nomas; Se il dubbio nello spazio è dello spazio, Museo MACRO, Roma (2013).


VITA&OPERE

Maria Adele Del Vecchio (1976, Caserta, Italia). Vive e lavora a Roma. Ha frequentato nel 2005/06 la Staedelschule di Francoforte, dove ha studiato sotto Mark Leckey. Nel 2014, si classifica finalista alla decima edizione del Premio biennale Furla, denominata The Nude Prize. Ha tenuto mostre personali presso Galleria Tiziana Di Caro, Napoli (2019; 2015) Supportico Lopez, Berlino (2014). E alle collettive: 2017 Per_formare una collezione: The Show Must Go_ON, MADRE – Museo d’Arte Contemporanea Donnaregina, Napoli (2016); Par tibi, Roma, nihil, Fondazione Nomas; Se il dubbio nello spazio è dello spazio, Museo MACRO, Roma (2013).


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