Artista

Emilio Isgrò

Europa Q99

2009, acrilico su tela montata su tavola. Collezione Emiliano ed Ottavia Cerasi, Roma

“Quando si cancellano i nomi delle montagne o dei fiumi, si riporta il mondo a uno stato di natura prelinguistica, quando non esistevano né l’uomo né la parola. A uno stato virtuale di libertà e di pace, quando l’uomo non era ancora apparso sul pianeta con i suoi egoismi generatori di guerre, divisioni e conflitti” queste le parole di Emilio Isgrò in un’intervista a proposito delle sue mappe.
Da ormai sessant’anni, attraverso la cancellatura, Isgrò usa questo gesto di sottrazione non come atto censorio ma come modo per creare nuovi spazi. Sia nelle mappe che nei libri fa saltare le convenzioni di confini e denominazioni, con la sua critica all’immagine mediatica, le cancellature di Isgrò assumono il senso di un segno linguistico che ci distanzia da quelle parole e simboli che omologano il mondo.
Europa Q99 rappresenta un’Europa di inizio Novecento la cui toponomastica è stata oscurata in quel superamento di confini e divisioni che risuona con gli ideali di Altiero Spinelli.

Emilio Isgrò (1937, Barcellona di Sicilia, Italia) vive e lavora a Milano. Isgrò è artista, poeta, scrittore e regista noto a livello nazionale e internazionale. Pubblica nel 1956 il primo libro di poesie e negli anni ‘60 realizza le prime forme di cancellature avvicinandosi alla Poesia Visiva e all’arte concettuale. Nel 1973 partecipa a Contemporanea, mostra curata da Achille Bonito Oliva. Fra le mostre personali e collettiva si annoverano: L’ora italiana, Museo Civico Archeologico, Bologna (1986); The Artist and the Book in Twentieth- Century Italy, Museum of Modern Art, New York, (1992-1993) e Peggy Guggenheim Collection, Venezia, (1994); Var ve yok, Taksim Sanat Galerisi, Istanbul, (2010); L’Italia che dorme, Galleria d’Arte Moderna, Roma, (2011); Seme dell’Altissimo, Expo Milano (2015); Isgrò, Palazzo Reale / Gallerie d’Italia / Casa Manzoni, Milano (2016); Emilio Isgrò, Fondazione Giorgio Cini, Venezia (2019). Ha partecipato alla Biennale d’Arte di Venezia (1972, 1978, 1986, 1993), alla Quadriennale di Roma, Italia (1986) e alla Biennale di San Paolo (1977).

Europa Q99

2009, acrilico su tela montata su tavola. Collezione Emiliano ed Ottavia Cerasi, Roma

Sito personale

TORNA ALLA MOSTRA

Condividi