Artista

Erica Kaminishi

Islands

2014-2015, Tecnica mista, collage e penna biro su carta. Courtesy dell'artista

Islands si inserisce concettualmente nel solco tracciato della serie sperimentale Culture of Amorphous Words, a cui Erica Kaminishi lavora dal 2005. In questi lavori l’artista introduce due elementi significativi che affrontano i concetti di memoria e identità: un collage di mappe delle isole giapponesi e una poesia di Fernando Pessoa (1888-1935, Portogallo):

Longe de mim em mim existo Longe de mim em mim existo À parte de quem sou,

A sombra e o movimento em que consisto.

Lontano da me in me esisto Lontano da me in me esisto fuori da chi io sono,

l’ombra e il movimento in cui consisto.

Ogni composizione assume forme organiche che imitano il processo scientifico di coltura cellulare, dove l’oggetto viene isolato per investigarne le origini e l’identità. Kaminishi trasforma Islands in minuscoli ricordi insulari, come coltivati in vetrini, in cui scompone paesaggi standardizzati e mette in salvo elementi di ciò che viene immaginato, perché le nozioni originali dei sensi e degli oggetti possano continuare ad alimentarsi.

Erica Kaminishi (1979) è un’artista nippo-brasiliana che vive e lavora tra il Brasile e la Francia. Il suo lavoro esplora la natura poetica della parola scritta, intesa sia come elemento di una composizione visiva che come idea legata al concetto di identità. Tra le esposizioni personali: quelle presso il National Foundation of Arts (San Paolo, Brasile) e la Tokyo Opera City Art Gallery, entrambe nel 2011. Ha partecipato a varie mostre collettive quali quella presso la Aichi Triennale (Nagoya, Giappone), nel 2010, la Echigo- Tsumari Art Triennale (Giappone), nel 2012, all’Oscar Niemeyer Museum (Curitiba, Brasile) nel 2016 e al Japanese American National Museum (Los Angeles, USA) nel 2017.

Islands

2014-2015, Tecnica mista, collage e penna biro su carta. Courtesy dell'artista

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