Hangama Amiri, artista afghana alll'interno della mostra

Artista

Hangama Amiri

Journalist

2021, mussolina, cotone, poliestere, chiffon, stampa a inchiostro su chiffon, velluto, e pelle scamosciata sintetica. Courtesy dell’artista e T293, Roma

Madam, Mariam Beauty Salon

2020, cotone, chiffon, mussola, seta, camoscio, stringhe, tessuto mimetico, stampa a getto d'inchiostro su carta, evidenziatore, poliestere, e tessuti trovati. Courtesy dell’artista e T293, Roma

Mariam Beauty Salon (Salone di bellezza Mariam) e Journalist (Giornalista) fanno parte di una serie di opere che esplorano le tradizioni tessili afghane attraverso la quali Amiri ci parla degli standard di bellezza e dei diritti delle donne nei diversi ceti della società. La reinterpretazione delle tradizioni tessili serve come metafora per scorgere i limiti del tradizionalismo: nella fattispecie ciò che viene promosso dagli ultraconservatori come norma sociale tradizionale, sembra suggerire Amiri, ha il solo scopo di mantenere lo status quo di una società patriarcale e maschilista. Entrambi i lavori esposti sfidano questo tipo di tradizionalismo attraverso le immagini di donne che, orgogliose della loro bellezza, la espongono invece che nasconderla, e di donne che lavorano e parlano in società invece che rimanere silenti.

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Hangama Amiri (Kabul, 1989) lavora con la pittura e con molteplici tecniche, tra cui, recentemente, la tessitura, tramite la quale parla dei diritti e del ruolo delle donne nella società. Fuggita dall’Afghanistan dopo la presa del potere dei talebani nel 1990, ha studiato Belle Arti presso lo NSCAD a Halifax, Canada, e ha conseguito il Master in pittura e incisione a Yale, Stati Uniti, nel 2000. Amiri ha esposto il suo lavoro in diversi paesi fra cui Canada, Italia, Francia, Stati Uniti e Bulgaria.

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Journalist

2021, mussolina, cotone, poliestere, chiffon, stampa a inchiostro su chiffon, velluto, e pelle scamosciata sintetica. Courtesy dell’artista e T293, Roma

Madam, Mariam Beauty Salon

2020, cotone, chiffon, mussola, seta, camoscio, stringhe, tessuto mimetico, stampa a getto d'inchiostro su carta, evidenziatore, poliestere, e tessuti trovati. Courtesy dell’artista e T293, Roma

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