Riccardo Giacconi

Ecfrasi è il ciclo di opere di Giacconi che, attraverso linguaggi diversi come installazione, video e scultura, rappresenta il racconto di un’epoca; ‘ecfrasi’ è il termine che indica la descrizione letteraria di un’opera d’arte. Il racconto che Giacconi compone è quello dell’epoca postmoderna: qui esposte troviamo due maschere e tre tende, quasi un teatro potenziale e vuoto, come sono stati i teatri durante il lockdown, in attesa di pubblico e attori. Il progetto nella sua interezza ruota attorno alla figura del cantautore Alberto Camerini, usato da Giacconi come allegoria per riflettere sul passaggio dagli anni ’70 agli anni ’80: dagli anni dell’attivismo politico all’epoca del riflusso nel personale e nell’edonismo consumista. Le maschere, realizzate appositamente da artigiani della Barbagia, e riproposte anche sulle tende, mescolano l’iconografia locale del carnevale con i personaggi di Camerini;  l’artista sembra suggerire che attraverso le maschere le varie personalità del cantante sono mutate in una continua evoluzione delle identità, sempre in bilico tra persona e personaggio, tra finzione e realtà.

Riccardo Giacconi (S. Severino Marche, 1985). Laureato in Arti Visive allo Iuav, Venezia, ha conseguito il PhD in arte all’Università di Leida, Olanda. Ha tenuto mostre personali presso Grazer Kunstverein, Graz, Austria (2019);  Frac Champagne-Ardenne, Reims, Francia (2017). Nelle collettive That’s IT, MAMbo, Bologna (2017); Quadriennale d’arte, Roma (2016). Ha partecipato alla Moscow International Biennale for Young Art, Mosca (2017) e a diversi festival cinematografici: Vision du Reel, Nyon, Svizzera (2017; 2019); 74° Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia (2017); New York Film Festival (2015, 2018, 2020).