Luca Trevisani

Quest’anno di pandemia e di lockdown ha cambiato la tua ricerca e la tua pratica artistica, la tua visione come artista? In alcune tue recenti opere ha preso il sopravvento l’uso di materiale edibile e hai enfatizzato l’aspetto processuale di trasformazione della materia, come nell’ultima serie “Ciotole di Tempo”.

Quando si viene spinti ai limiti si scoprono molte cose; come, per esempio, che l’arte è saper comunicare. Fare arte è dire consapevolmente qualcosa correndo sempre il rischio di non venire capiti. Faccio sempre questo esempio ai miei studenti: “Kangaroo”, come anche “Yucatan”, significano nelle lingue locali “non ho capito”. 

Ecco, durante l’isolamento ho ricordato che l’arte è anche evitare di dire “Kangaroo”, ma allo stesso tempo è qualcosa che fai principalmente per te stesso. Pensiamo all’uomo delle caverne, ecco, lui non aveva un pubblico, se non se stesso, e le energie indefinite che cercava di mediare. L’arte serve anche a quello, questo è un insegnamento che traggo dell’isolamento che abbiamo vissuto. Oggi viviamo in un mondo di influencer e di social media, con la costante pressione per un successo immediato, che certo stride con i ritmi dell’arte. Con il lockdown tutto è saltato, si è sospeso, e la necessità di esprimersi, che è ben diverso dal comunicare, si è emancipata dal pubblico, tornando a scoprirsi nutrimento anche intimo.

 

VITA&OPERE

Luca Trevisani (1979, Verona, Italia) ha tenuto mostre personali presso Museo del Novecento, Milano (2016), Museo Civico di Castelbuono, Palermo (2015); e MACRO, Roma (2010). Ha esposto; in collettive presso Maxxi, Roma (2018); Museion, Bolzano (2017); ha partecipato alla XVI Quadriennale, Roma (2016); Biennale di Architettura, Venezia (2010). Ha pubblicato diversi libri d’artista e realizzato il documentario di fantascienza Glaucocamaleo (2014).

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Luca Trevisani (1979, Verona, Italia) ha tenuto mostre personali presso Museo del Novecento, Milano (2016), Museo Civico di Castelbuono, Palermo (2015); e MACRO, Roma (2010). Ha esposto; in collettive presso Maxxi, Roma (2018); Museion, Bolzano (2017); ha partecipato alla XVI Quadriennale, Roma (2016); Biennale di Architettura, Venezia (2010). Ha pubblicato diversi libri d’artista e realizzato il documentario di fantascienza Glaucocamaleo (2014).

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