Otobong Nkanga usa performance, installazioni, disegni e arazzi, per raccontare il nostro rapporto con la memoria, l’ambiente e la storia dell’Africa e del mondo occidentale.

L’artista è particolarmente interessata a raccontare storie sul consumo delle risorse naturali e sul rapporto tra l’uomo e la terra. A suo modo, Nkanga agisce come un’antropologa culturale, riflettendo sul post-colonialismo e sul capitalismo globale, ripercorrendo il modo violento in cui materie prime e minerali preziosi vengono prelevati dal loro ambiente naturale in Africa e trasformati in oggetti che vanno dai gioielli agli oggetti di uso quotidiano.

L’abbiamo incontrata per approfondire la sua pratica artistica e parlare delle opere esposte per Atlante Temporaneo.

 

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