La pratica di Gianluca Concialdi mescola liberamente cultura alta e popolare, facendosi interprete di quell’ambiguo fascino della promiscuità che si incontra nell’area Mediterranea, e in particolare nella sua nativa Palermo.
Muovendosi sul confine tra pittura, scultura e installazione, la sua estetica è alimentata da una coesistenza sincretica e precaria fra tempi, culture e spiritualità diverse, e da una peculiare improvvisazione “dell’arrangiarsi” propria delle dinamiche della vita isolana.
Queste nuove opere realizzate su stuoia di palma e ricoperte di colla di pesce sono popolate da misteriose figure e simboli che enfatizzano una possibile dimensione surreale e metafisica che giace nascosta nel nostro quotidiano, al di là della dimensione mondana e carnale del reale. A fianco, un carrello bar invita all’evasione nell’ebrezza e ad un’eccitazione dei sensi oltre l’ordinario, da cui può derivare un misticismo magico e visioni inedite sulla realtà.
Gianluca Concialdi (Palermo, 1981). Ha presentato il suo lavoro in numerose mostre personali in Italia e all’estero, fra cui: Holy Hillock, Amant Foundation, Chiusure (2020); Clima, Milano (2020); Almanac, Londra (2019). Ha partecipato a mostre collettive presso: Casa Piena Microcentro, Petralia Soprana (2019); Casa Studio Lia Pasqualino, Noto, Palermo (2018); LocaleDue, Bologna (2017); GAM Palermo (2016).