Artista

Otobong Nkanga

In Pursuit of Bling: The Discovery

2014, Arazzo in tessuto. Courtesy dell’artista e Defares collection

Infinite Yield

2015, Arazzo in tessuti (viscosa, techno, merino, cotone bio, mohair). Courtesy dell’artista e Defares collection

Nell’opera In Pursuit of Bling Nkanga raffigura il minerale naturale mica, il cui nome in latino significa “briciola” ma si pensa che derivi dal latino micare, che significa “brillare”. Quest’opera esplora le diverse applicazioni della mica e riflette sul desiderio umano di trasformare le risorse in merci. Questi minerali , che passano dalle mani dei minatori a quelle del consumatori, vengono trasformati dai processi industriali in prodotti senza nobiltà. Nkanga afferma che il lavoro “non riguardava solo il senso materiale della luce, ma anche il pensarci in relazione alla spiritualità e alla connessione con un luogo, e come possiamo comprendere la nozione di migrazione e spostamento pensando a un buco che si sposta a causa della rimozione di ciò che una volta conteneva. Mentre il buco viene fatto, il corpo viene spostato”.

In Infinite Yield, l’artista ha usato i disegni come punto di partenza e li ha rimodellati su larga scala. Una volta disegnato, l’arazzo è stato prodotto nel laboratorio del Tilburg Textile Museum nei Paesi Bassi. L’opera tematizza la ricchezza naturale del nostro pianeta e il suo sfruttamento dettato da domanda e offerta in un mondo globalizzato. Volendo esporre le relazioni tra paesaggio, umanità e lavoro, l’artista non solo solleva tali questioni, ma fa anche proposte attive per riflettere su temi contemporanei come la possibilità di trasformare i pozzi delle miniere abbandonate in monumenti sotterranei. L’opera interpreta una geopolitica delle risorse naturali, una storia delle persone nella catena di trasformazione dei minerali grezzi, come in una metafora sul il rapporto tra i continenti. In un’epoca in cui la disuguaglianza razziale è ancora sorprendentemente presente, il suo lavoro funge anche da specchio, costringendoci a riflettere sulle nostre interazioni con il mondo che ci circonda.

Otobong Nkanga (Kano, Nigeria, 1974). Vive e lavora ad Anversa, Belgio. Nkanga ha tenuto mostre personali al Gropius Bau, allo Zeitz Museum of Contemporary Art Africa, al Museum of Contemporary Art Chicago, alla Tate Modern e alla Tate St Ives e al Castello di Rivoli, tra le altre istituzioni. Ha partecipato al VIII Biennale di Berlino, Documenta 14, alla Biennale di San Paolo e alla Biennale di Venezia 2019. È all’interno di importanti collezioni fra cui: Center Pompidou, Tate, Stedelijk Museum, Studio Museum Harlem e Van Abbemuseum Fra i premi ricevuti lo Yanghyun Prize nel 2015, il Belgian Art Prize nel 2017, Ultima e Peter Weiss Award 2019.

In Pursuit of Bling: The Discovery

2014, Arazzo in tessuto. Courtesy dell’artista e Defares collection

Infinite Yield

2015, Arazzo in tessuti (viscosa, techno, merino, cotone bio, mohair). Courtesy dell’artista e Defares collection

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