12 gennaio - 12 aprile

Digital Kunsthalle

Labor of Sleep / Technologies of Care

I video di Elisa Giardina Papa sono il secondo intervento ospitato nella Digital Kunsthalle. Le opere dell’artista riflettono sui rapporti pervasivi attraverso cui il mondo digitale arriva oggi a comprendere ambiti intimi come le relazioni affettive o offline come il tempo dedicato al sonno.

Opere

Technologies of Care

Video digitale, 2016. Courtesy dell'artista

Labor of Sleep

Video digitale, 2017. Courtesy dell'artista

Labor of Sleep, Have you been able to change your habits?? (Lavoro del sonno, sei stato in grado di cambiare le tue abitudini?) è costituito da una serie di brevi video, commissionati dal Whitney Museum of American Art di New York, inizialmente pensati per essere proiettati sull’homepage del sito del museo durante l’alba e il tramonto. Con questa serie Giardina Papa riflette sulla condizione del sonno sempre più minacciata da ritmi lavorativi sempre più estesi e sfilacciati, come nel lavoro agile, nel freelancing e in generale nel precariato, ma anche dalla pervasività dei social network, con il loro incitamento al presenzialismo e la cosiddetta “FOMO”, fear of missing out, ovvero la paura di venir esclusi o di perdersi un evento. I video ironizzano sulle app di auto miglioramento sottolineando come il tempo del riposo sia divenuto la nuova frontiera da cui estrarre dati biometrici e comportamentali. Alcune app infatti, con l’intento di ottimizzare il sonno, lo trasformano in dati riducendo il riposo, da ultima frontiera della resistenza alla produttività, l’ultimo rifiuto del lavoro, ad un’ennesima fonte da cui il capitalismo digitale può estrarre valore.

Nella seconda serie di video presentata, Technologies of Care (“Tecnologie della cura”) l’artista documenta i nuovi modi di esternalizzare il lavoro affettivo attraverso le piattaforme digitali. I video esplorano argomenti come l’empatia, la precarietà e il lavoro immateriale, presentando casi di forza lavoro invisibile come quello dei caregiver online. I lavoratori intervistati in Technologies of Care sono un artista ASMR (tecnica di rilassamento), un love coach per siti di incontri online, una performer di video fetish e autrice di fiabe, una fan a noleggio per i social media, una designer di decorazioni per unghie e un’operatrice di un servizio clienti. Provenienti da Brasile, Grecia, Filippine, Venezuela e Stati Uniti, lavorano tutti come freelance anonimi, collegati tramite società terze a clienti in tutto il mondo; attraverso vari siti web e app, forniscono beni ed esperienze personalizzate, stimolazioni erotiche, compagnia e supporto emotivo. Le esperienze raccontate in Technologies of Care includono anche quelle di caregiver la cui appartenenza al genere umano risulta ambigua, come ad esempio nel frammento “Worker 7 – Bot? Virtual Boyfriend/Girlfriend”, che documenta la “relazione” di tre mesi dell’artista stessa con un chatbot interattivo.

Elisa Giardina Papa indaga temi quali genere, sessualità e lavoro in relazione al capitalismo neoliberista e al Global South. I suoi lavori sono stati presentati, tra gli altri, presso: The Museum of Modern Art (MoMA’s Modern Mondays), Whitney Museum (Sunrise/Sunset Commission), Seoul Mediacity Biennale 2018, XVI Quadriennale di Roma, Rhizome (Download Commission), Flaherty NYC, Haus für elektronische Künste Basel ed ICA Milano. Giardina Papa ha conseguito un Master of Fine Arts presso la Rhode Island School of Design ed è attualmente PhD student in Film, Media and Gender Studies presso l’University of California Berkeley. Vive e lavora tra New York e Sant’Ignazio, Sicilia. Giardina Papa è anche membro fondatore del collettivo di artiste Radha May.

Opere

Technologies of Care

Video digitale, 2016. Courtesy dell'artista

Labor of Sleep

Video digitale, 2017. Courtesy dell'artista

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